Il pittore contemporaneo è spesso narcisistico ed egoistico: quando rinuncia a “raccontare”, tramite le sue opere, diviene sterile ed egocentrico, autocelebrante qualità che spesso si sopravvaluta. Soprattutto quando si tratta di pittori figurativi la mancanza del racconto, l’assenza di illustrazione di concetti o storie, rende il loro lavoro un mero esercizio di estetica... o di mancanza di essa.
Ne assumo perciò che il miglior pittore è colui che mette la sua arte al servizio delle storie e dei concetti da illustrare, divenendo un illustratore. Esattamente come lo erano i Grandi Maestri ai quali egli aspira.